Esposizioni e Percorsi

Il piccolo Museo interdisciplinare sulla spiaggia di Capo Mele studia la diversità ambientale di questi luoghi e l’unicità di questa striscia di territorio narrandone la mogia materiale e immateriale attraverso la tutela del paesaggio e dei microambienti che si vengono a creare.

Il Museo della spiaggia conserva le peculiarità proprie dell’ambiente spiaggia per celebrare il valore storico culturale identitaria del luogo e rendere visibili realtà pregevoli ai fini di studio, educazione e diletto, con una particolare attenzione al turismo esperienziale.

"La schiuma delle onde, l'aria salata, i gabbiani che volteggiano sopra la mia testa... Mi metto seduta al Sole, su un tronco consumato, circondato da gigli di mare. Il cane si sdraia accanto a me. Il venticello mi accarezza. Tolgo le scarpe per sentire la sabbia sotto i piedi... Arrivata!

Entra nel giardino dell'Ozio

Il fattore luogo,

della spiaggia, non è solo uno spazio, ma anche un ambiente, un contesto ideale, poroso, che facilita la convivenza e funziona come una piattaforma per includere coinvolgere e ibridare pubblici diversi che altrove difficilmente entrerebbero in contatto tra loro. Partendo proprio dal mare, dal sole e dal sale che rimane sulla pelle, vogliamo raccontare un luogo che solo a lui e a nessun altro somiglia.

I percorsi

I percorsi sono organizzati per preparare il visitatore o vivere, non solo vedere, successioni non ripetitive di scenografie ambientali utilissime per ricreare l’atmosfera per coinvolgere il visitatore con uno comunicazione visivo e tecnologico di realtà aumentata.
Tra le intenzioni del progetto vi è quello di sperimentare tramite contaminazione il mettersi in ascolto con la natura senza forzare ma assecondare l’abbondanza di vita che si sente in un giardino sul mare dove si percepisce un ordine felice che risveglia il senso del meraviglioso e la capacità di meravigliarsi. Destabilizza dolcemente i sensi per rendere visibile il sacro che c’è nella natura. L’universo non ha più misteri, ma l’uomo non ascolta più in quanto è il mondo che gli parla senza spingersi oltre a ciò che sgorga spontaneo.