Il Progetto Green

Il concetto di spiaggia Ecologica

Partendo dalla nostra Costituzione che recita all Art. 9) “La Repubblica tutela il Paesaggio e allarga alla tutela dell’ambiente, delle biodiversità, degli ecosistemi e degli animali” e all’Art. 41) sancisce che la salute e l’ambiente sono paradigmi da tutelare da parte dell’economia al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana. Continuiamo sull’Onda del Progetto strategico di Regione Liguria “INTERREG I/F Marittimo AMMIRARE” (acronimo di “Azioni e Metodologie per il Miglioramento della Resilienza degli Arenili”). L’obiettivo principale è di tutelare la costa e il suo patrimonio naturalistico, introducendo “soluzioni basate sulla natura” e  il concetto di “spiaggia ecologica” che consente di sviluppare un sistema di gestione partecipato degli arenili, da parte di tutte le categorie portatrici di interesse e in grado di consolidare l’attrattività turistica conciliandola con la salvaguardia degli ambienti naturali. Prendendo spunto dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha sviluppato questa idea che coniuga la tutela dell’habitat naturale con le dinamiche di sviluppo sociale ed economico.
Il Progetto sperimenta “soluzioni basate sulla natura”, sviluppando un processo di ampia condivisione nelle scelte destinate a migliorare le attività sulla costa per promuovere un ecosistema costiero più sostenibile e resiliente.

La Spiaggia Vi.Ve.

È un marchio creato da Capo Mele per un Intervento Turistico Ricettivo
sulle peculiarità di un territorio di sabbia. Un nuovo modo di concepire gli spazi adiacenti al mare che funziona da innesco per una nuova idea di spiaggia che “Vi.Ve”, ovvero Viva e Verde. Un nuovo modello di litorale sostenibile, una disciplina attraverso cui rigenerare, proteggere e valorizzare il patrimonio naturale. Il concept Vi.Ve. mira a creare spiagge di “nuova generazione”, diffondendo modelli di sviluppo made in Italy. Riqualificando e preservando porzioni di paesaggio ai fini di studio, educazione e diletto. La spiaggia Capo Mele mette in opera Aree di Ripristino Ambientale (ASR) per la spiaggia, ovvero una porzione di litorale cessa di essere occupata dall’uomo per ritrovare vita, dimensione, forma, equilibrio di un ecosistema completamente naturale. Capo Mele sposa nuovi concetti di protezione e racconto del valore paesaggistico e delle potenzialità della spiaggia come scrigno di biodiversità; promulgando il progetto DUNA. Di che si tratta? DUNA è un modello sperimentale di ecosistema autosufficiente per la salvaguardia della flora naturale delle spiagge. Un sistema di ridotto ingombro, di facile installazione, completamente naturale e realizzato con materiali di recupero, con una manutenzione iniziale bassa che tende a diminuire nel tempo. Si tratta di micro interventi, a basso costo, ma di veri e propri attivatori di attenzione per un pubblico ampio, che può essere attratto verso un modo nuovo di fruire della spiaggia, proponendo spunti culturali, per una riflessione sulla dinamica dei litorali e una gestione sensibile ed ecosostenibile.
Le DUNE di Capo Mele, sono realizzate in modo da favorire la stabilizzazione del materiale e ricreare artificialmente una duna embrionale nella quale possa insediarsi la vegetazione pioniera, e al contempo delimitare e segnalare l’area. Sulle dune sono state impiantate specie della vegetazione spontanea delle spiagge per trasformarsi nel periodo di circa 3 anni in un INNESCO in grado di bonificare la spiaggia circostante rendendola più resiliente e naturalizzata. L’obiettivo generale è la difesa della costa dall’erosione, nonché la conservazione e la valorizzazione degli Habitat costieri con scarse esigenze di manutenzione. Insomma un modello di gestione sostenibile della spiaggia per la sua replicabilità attraverso la creazione di kit di naturalizzazione delle spiagge antropizzate dell’organizzazione di incontri formativi  con i Comuni (per le spiagge libere) e con gli operatori balneari, volti a facilitare la scalabilità del progetto.

  • OFF TOPIC

    Il progetto DUNA è coordinato in prima persona da arch. Livio Lovisone, e portato avanti con la collaborazione di Prof. Adriana Ghersi docente presso Università di Genova, Facoltà di Architettura, Dipartimento Arch e Design, Sez. Paesaggio e dal prof. Nicola Macchioni per CNR di Sesto Fiorentino.

Rilievo Aree di spiaggia di Ripristino Ambientale (ASR)

Specie vegetali, caratteristiche del sistema e ipotesi di Modello tipologico

Il Percorso Didattico

Autorizzazione n° 21/2019 Fasc. n. DEM2065

I Percorsi sono organizzati per preparare il visitatore a vivere, non solo vedere, successioni non ripetitive di scenografie ambientali utilissime ricreate con le DUNE per un’atmosfera naturale e una comunicazione visiva e tecnologica che coinvolga il visitatore.
Tra le intenzioni del progetto vi è quella di sperimentare tramite contaminazione il mettersi in ascolto con la natura senza forzare ma assecondare l’abbondanza di vita che si sente in un giardino sul mare dove si percepisce un ordine felice che risveglia il senso del meraviglioso e la capacità di meravigliarsi. Destabilizza dolcemente i sensi per rendere visibile quello che c’è nella natura.
L’obiettivo è offrire la possibilità di soste in un luogo sabbioso e piacevolmente ombreggiato che permetta di sperimentare una modalità di visita slow privilegiando la qualità del tempo e dando maggior valore all’esperienza attraverso l’adozione di ritmi più lenti e più attenzione a quello che ci circonda. Un piacevole spazio adeguatamente attrezzato e ricco di soste gratuite stimola la riflessione, l’ascolto e l’approfondimento di tematiche caratterizzanti l’ambiente e la riscoperta del tempo libero. Una location intesa come contesto in cui l’esperienza prende senso e Collega il Turismo con la salvaguardia della natura, dei fiori e delle biodiversità della spiaggia.

  • OFF TOPIC

    Il luogo spiaggia sperimenta la visita Slow. Mira ad offrire al pubblico non solo un piacevole spazio di visita e di sosta, adeguatamente attrezzato, ma un luogo che stimoli la riflessione, l’ascolto e l’approfondimento di tematiche sensoriali.

Il “Giardino in Movimento”

Le DUNE inserite nel percorso didattico si trasformano in un giardino che interpreta e sviluppa le energie presenti sul luogo». Gilles Clément è il teorizzatore del “giardino in movimento”. È un ingegnere, biologo e paesaggista tra i più noti e influenti d’Europa. Il “suo” giardino in movimento segue il moto delle piante, del clima e del terreno. Il disegno del giardino stesso cambia continuamente, non risultato di un’idea elaborata a tavolino, ma come conseguenza dei movimenti naturali della vita vegetale. Questo giardino assume l’aspetto selvatico afferma la sua dinamica biologica, il principio di biodiversità e di preservazione della specie.
Clément propone poi la figura di un paesaggista-giardiniere, che sorveglia e accompagna l’operato della natura, ma che è altresì in grado di tracciare un’invisibile trama nella composizione del giardino ed è capace di innescare nel visitatore un’esperienza emotiva ed estetica.
Il Giardino diventa così un patrimonio culturale di interesse storico, artistico e identitario da un punto di vista ecologico messo a disposizione della collettività, riqualificando una porzione di paesaggio con le sue tipicità. Capo Mele Conserva e protegge più di 22 specie di Psammofile (arbusti e fiori tipici della spiaggia protetti dalla legge D. EU.43/92/CEE2210) e i microambienti naturali che consentono il loro habitat. Compie ricerche sulla natura delle movimentazioni naturali condizionate dagli eventi atmosferici, in particolare dalle mareggiate e dagli stracqui (in dialetto ligure i materiali che queste rilasciano sulla spiaggia).
Colleziona conserva, studia ed espone stracqui nella loro funzione naturale, ma anche sabbie, immagini di mareggiate con un valore evocativo e simbolico e peculiarità di livello artistico e culturale, ricollegandole agli eventi che le hanno prodotte con immagini, informazioni e date. Sviluppa un marchio di artigianato locale “a miglio 0” aperto alla popolazione favorendo ricadute ed effetti durevoli di merchandising culturale sostenibile, contribuendo a dare continuità e coerenza all’attività turistica locale. Espone moduli messaggio e pannelli informativi in percorsi destagionalizzati. Coinvolge turisti e visitatori con un laboratorio esperienziale.

  • OFF TOPIC

    Il Giglio di mare (Pancratium maritimum) è diventato ormai molto raro, a causa della progressiva scomparsa delle dune sabbiose che costituiscono la sua dimora consueta. Noto fin dalla antichità era un fiore sacro e simbolo di iniziazione sia per la poetessa Saffo che per i Pitagorici.